Sulle tracce dell'Universitas civium del Mezzogiorno d'Italia:
l'epigrafe della fontana del '500
Il testo dell'iscrizione lapidea
Deo pr(a)esule DeiPara Duce sumptu publico, aere communi, civium labore, sed solertia Domini Terentii Castell(a)e U.I.D.Decurionis pr(a)ecipua; M.(agnifi)cis Eugenio Spina, Brandolo Pantoliano, Pacilio de Lisa collegis, ac Donato Salamone Sind(aco). Ex lapidicina, Montis Serrae, padulana huc fons advheitur et illinc Egregiorum opera Artificum hic construita a calendis Iuliis ad Idiis septemb., Illustrissimo Don Ioannes Baptista Caracciolo Buigentien. Marchione iubente et Domino.
ANNO 1593
La traduzione
Essendo Dio padrone e Maria guida, con la spesa pubblica, con il denaro comune, con il lavoro dei cittadini ma per l'interesse particolare del Decurione Signor Terenzio Castella (Dottore in entrambi i Diritti); grazie all'impegno dei Magnifici Eletti del popolo Eugenio Spina, Brandolo Pantoliano, Pacilio de Lisa e del Sindaco dell'Università Donato Salamone, dalla cava del Monte Serra di Padula questa fonte è stata trasportata e qui, per opera di egregi artisti, è stata costruita dalle calende di Luglio ai primi giorni di Settembre, mentre è Signore del territorio Don Giovanni Battista Caracciolo Marchese di Brienza.
ANNO 1593
Fontana del sec. XVI - Particolare (Medusa)